Via Francigena. Giorno 16 – da Fiorenzuola a Costamezzana

Oggi è stata una giornata di incontri casuali, nuovi amici, nuovi pellegrini e vecchie conoscenze. La Via Francigena sta mostrando il suo lato più genuino e vero, colpendo dritta al cuore, sciogliendo anche quelli più induriti dagli eventi della vita come il mio. Prima in punta di piedi ha introdotto nella nostra quotidianità Roberto e Silvia, splendidi compagni di cammino. Dopodiché ci ha messo accanto Angela, che giorno dopo giorno si sta rivelando un prezioso tesoro, per esperienza, schiettezza e sincerità. Poi sono arrivati Alberto e Giuseppe, due persone diverse tra loro, ma entrambi capaci di donare tantissimo, senza mai chiedere nulla in cambio. Giovanna, che nella sua indipendenza, ci sta insegnando come ognuno si possa prendere il tempo che vuole per se stesso. Infine oggi ci ha presentato Claudio, un uomo sceso dal trentino per conoscere e carpire i segreti dell’esperienza dall’Inghilterra di Angela, ma che inevitabilmente ha lasciato il segno su alcuni di noi, con la sua tempra fatta di calma e serietà. Ma andiamo con ordine e partiamo dal principio di questa giornata. Le sveglie questa mattina sono suonate tardi rispetto al solito, alle 6.00. Ieri abbiamo deciso che per andare a Costamezzana avremmo camminato anche con il caldo, visto che comunque avevamo appuntamento con due amiche di Ilaria e Laura a Fidenza per pranzo. Così tra la preparazione degli zaini e la colazione, alla fine siamo partiti poco prima delle 7.00, uscendo da Fiorenzuola attraverso la strada principale che attraversa una piccola zona industriale in periferia. Subito dopo un benzinaio abbiamo preso un cavalcavia che passa sopra la via Emilia, che ci ha portato in aperta20160813_074349 campagna seguendo strade secondarie, fino a Castelnuovo Fogliani dove ci siamo fermati per la prima sosta della giornata. Superato il piccolo paese e il suo bel castello, siamo arrivati ad uno dei punti più belli del cammino in Emilia Romagna, il sentiero inerbito, che aggirando un’imponente pieve ancora abitata, si perde poi nei campi dorati per il grano ormai tagliato, che ci ha guidato fino alla periferia di Fidenza. Tornati su asfalto siamo giunti in centro, di fronte al Duomo, dove abbiamo fatto i timbri (due, uno della parrocchia di S. Donnino e uno speciale per il giubileo di quest’anno) e visitato la cripta di S.Donnino, famoso per avere attraversato un guado dopo che gli venne mozzata la testa, tenendosela tra le mani.  20160813_110222Qui ci siamo ricongiunti con Roberto e Silvia che hanno passato la notte all’abbazia di Chiaravalle della Colomba, per poi attendere Cecilia e Chiara, le amiche di Ilaria e Laura, e Claudio, il signore che partirà a breve da Reims per completare il tratto francese della Via. Tutti insieme abbiamo pranzato all’Oasi del Pellegrino con taglieri di salumi e formaggi per un prezzo esiguo. Dopo il pranzo, incamminatici verso l’uscita dalla città, abbiamo incontrato Gloria e Annalisa, due sorelle molto giovani, che stavano organizzando una festa per l’ultima cabina telefonica di Fidenza che verrà tolta nei prossimi giorni. Dopo averci fatto molte domande incuriosite dal numero di persone che compongono il nostro gruppo, le ragazze hanno deciso di unirsi a noi per camminare fino a Costamezzana. La sorpresa che ci ha colto è stata enorme. Come possono due persone aggregarsi ad un gruppo che non hanno mia visto prima? Con che fiducia lo hanno fatto? Passati da Cabriolo e visitata la chiesa, ci siamo poi diretti a Siccomonte, dove in piazza della chiesa eretta in cima ad un colle, abbiamo fatto il pieno di acqua e Gloria ci ha suonato due delicatissime canzoni con il suo Ukulele. Il sole scottava e il gruppo si è spezzettato, ognuno tenendo il proprio passo, i ragazzi avanti, mentre quelli un po’ più “esperti” dietro. Io questa volta ero da solo alla testa del gruppo, perché stavo iniziando ad accusare il calore e la stanchezza, così ho preso il mio passo, lungo e disteso e ho staccato di un poco gli altri. Arrivati a Costamezzana dopo la dura salita che sapevo già aspettarci, ci siamo precipitati a casa della signora Luciana che gestisce le registrazioni dei pellegrini per l’ostello. Doccia e lavanderia, poi sono entrato alla trattoria/bar lo scoiattolo, gestita da Oliviero, uno degli ultimi templari custodi della via e dei suoi viandanti. Magicamente lui si è ricordato di me e del mio passaggio da questi posti nel 2014. Già allora era stato uno di quelle persone che ha influito molto sul mio cammino e anche oggi non è stato da meno. La sua semplicità e la sua tranquillità, espresse dai suoi occhi azzurri, hanno colpito anche i miei compagni di viaggio. Angela ci ha fatto una lunga chiacchierata, raccontandogli del suo cammino da Canterbury. Lui rimane sempre affascinato da questi racconti di viaggio e di tutta risposta ci ha confermato l’apertura straordinaria del bar per domani mattina alle 6.00 (anziché alle 8.00 come al solito) per permetterci di fare colazione prima di partire. 20160813_160256Questi “piccoli” gesti lasciano i pellegrini in cammino a bocca aperta, li fanno sentire considerati e compresi nelle fatiche che stanno affrontando, lui è degno di essere un templare, in quanto in passato le persone come lui proteggevano i pellegrini in viaggio e davano loro ospitalità. In ostello poi abbiamo conosciuto due giovanissime ragazze di Roma di 20 e 19 anni, e una ragazza di 36 anni di Bologna, che domani cammineranno con noi fino a Sivizzano. Il gruppo aumenta di giorno in giorno. Anche se non riusciranno ad arrivare con noi fino alla fine, già solo l’intenzione, a mio parere, è una gran bella cosa.

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Ogni giorno che passa questi incontri casuali si ripetono sempre più spesso, sarà forse un segno che siamo sulla strada giusta? sarà un segno che forse stiamo procedendo nella giusta direzione? Saranno i nostri sorrisi, la nostra unione che traspare anche dall’esterno, che invogliano gli altri a fare pezzi di strada con noi. Domani ci ritroveremo nell’ennesimo luogo magico sulla Via, Sivizzano. Ritorneremo indietro nel tempo e saremo anche isolati, niente linea telefonica, niente internet. Ricordo ancora bene la serata di due anni fa nella quale condivisi una cena con un ragazzo che andava da Roma verso Cuneo e il signor Andrea. La felicità che mi riempì il cuore di non essere per l’ennesima volta solo, anche se durò per solo una sera, ancora mi dà conforto e fiducia, ogni volta che abbiamo bisogno di qualcuno, alla fine quel qualcuno appare e ci offre proprio quel che serve, che spesso sono due parole e momenti di comunione. Esatto comunione. Come quella che c’è nel nostro gruppo in cammino oggi, tutti così diversi e così complementari l’un con l’altro, come se ci stessimo cercando quasi da sempre, come se avessimo avuto bisogno di un’esperienza come quella che stiamo vivendo, ma che non abbiamo mai avuto coraggio di chiedere…ed ecco che quando si abbassano le difese e non si hanno aspettative, la magia accade. Grazie a tutti di cuore, degli insegnamenti e della pazienza, saremo sempre in cammino e saremo sempre accanto, dopo questi giorni.

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La stanchezza questa sera l’ho seppellita insieme al nervosismo che mi ha preso appena dopo l’arrivo, l’ho lasciata giù in pianura, perché nei prossimi giorni sulla Cisa avrò bisogno ancora di più dell’appoggio di tutti, degli amici vicini e lontani, che hanno condiviso con me anche solo pochi passi, perché in fondo dentro di me c’è una piccola parte di voi, quella piccola parte che mi ha reso la persona che sono ora.

Con un grande sorriso.

D.

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