Via Francigena. Giorno 26 – da Altopascio a S.Miniato

Oggi la sveglia è stata regolata in base all’apertura del panificio più buono della città di Altopascio, del quale non farò il nome per non fare pubblicità, ma si trova esattamente sul passaggio della Via Francigena, quindi se passerete di lì, è impossibile che non lo vediate.

Come già detto ieri, Altopascio è chiamata la città del pane, quindi giustamente questa mattina abbiamo speso più di 10 euro tra focacce farcite, pizza e qualche biscotto da portarci nello zaino per la tappa. 20160823_074447Dai ricordi dell’anno scorso sapevo già che da oggi in poi la toscana ci avrebbe regalato degli splendidi scenari, spero non vi dispiaccia se le mie parole saranno un po’ meno del solito per lasciare spazio a qualche foto in più. Già dalla partenza ho notato che Angela non si sente affatto bene, per tutta la notte ha respirato malissimo perché da qualche giorno un forte raffreddore non le dà tregua, così dopo un primo pezzo nel quale siamo stati ognuno per conto suo, dopo una breve sosta in farmacia per recuperare bustine di sali e dentifricio, Io e Ilaria abbiamo deciso di passare la giornata di cammino praticamente tutta con lei, o poco dietro. Il magnifico tratto nel bosco tra Galleno e Ponte a Cappiano ci ha dato modo di parlare tranquillamente tra noi, lontani dal rumore fastidioso delle macchine e della strada asfaltata. Qui Angela ci ha confessato di non sentirsi bene, infatti già ieri sera Alberto le aveva dato delle pastiglie di paracetamolo da prendere.20160823_100857 Nonostante tutto lei non perde mai il suo buon umore e riesce sempre a sorprendersi delle meraviglie della natura che ci circonda, anche se queste zone sono proprio molto vicino a casa sua. Una volta arrivati al piccolo paese che prende il nome dal ponte che la famiglia medici costruì, abbiamo deciso di fare la prima sosta per gustarci un pezzo di ciò che abbiamo comprato stamane; la mia focaccia con la mortadella devo ammettere che è la fine del mondo. Dopo le foto di rito al ponte siamo ripartiti seguendo l’argine del canale maestro, in religioso silenzio per gustarci il rumore dei nostri passi sul prato rinsecchito e il suono del vento tra le piante di granoturco20160823_112537 dorato. Che sensazione mozzafiato! La Via Francigena in questo tratto, diversa da quello che avevo affrontato due anni fa, mi ha fatto innamorare ancora di più di queste zone e dei suoi panorami che permettono al pensiero di fuggire e nascondersi tra le bellezze che cullano l’occhio e il cuore di chi cammina. Che bello è il nostro paese e quanto è stupido chi lo rovina o lo critica ingiustamente. Siamo una piccola terra in confronto ad altre, ma abbiamo tanto da offrire… Arrivati a Fucecchio abbiamo optato per la seconda pausa della giornata. Caffè, acqua rigorosamente fresca e tranquillità. Con Angela ci intendiamo a meraviglia e ogni tanto ci rendiamo conto che non serve nemmeno parlarci troppo. Sia io che lei abbiamo un carattere forte, ma siamo entrambi capaci di rispettare il pensiero dell’altro, anche quando è diverso e non coincide come il pezzo di strada affrontato ieri. L’importante è sapere che ci siamo l’uno per l’altro e viceversa.20160823_130007 Mentre ci rimettiamo in moto attraversiamo Fucecchio del quale ho rubato molti scorci perché è un paese molto bello. La mia compagna è sempre al mio fianco, in questi giorni non ci abbandoniamo nemmeno per un secondo, il mio piacere di averla accanto cresce di giorno in giorno e matura come il grano in estate. Sapete, fare viaggi di questo tipo può uccidere un rapporto o rafforzarlo molto, renderlo quasi indistruttibile, perché non è per nulla facile vivere 24 ore su 24 insieme e condividere molti momenti difficili, dettati dalla stanchezza per le poche ore di sonno, stress fisico per la fatica e l’incertezza per ciò che ci riserva il domani. 20160823_151422Eppure tra noi due si sta creando un legame forte, scusate se mi ripeto, ma sono davvero fortunato ad avere trovato una persona che cammina con me allo stesso passo oltre che fisicamente sulla Via, ma anche nella vita di tutti i giorni. Finalmente alle 15.00 arriviamo a S. Miniato alto, sudatissimi, ma contenti di aver raggiunto l’ennesimo traguardo quotidiano. Panino e birre nell’ultimo bar aperto e poi giù fino all’ostello gestito anche qui dagli ospitaleri di Hosvol come a Valpromaro. Qui troviamo Sara, una ragazza di origini siciliane che vive a Roma da molto. La sua energia e la sua simpatia riempiono l’aria dell’ostello, regalando a tutti le emozioni che si vanno cercando quando si parte per un cammino. La gentilezza e l’accoglienza mostrata in posti come questo non hanno nulla a che vedere con i posti come Sarzana, mi spiace fare paragoni ma purtroppo quando sono così evidenti è impossibile non farli. Qui non si tratta di chiesa, parrocchie o cose del genere, ma semplicemente di buona volontà e grande spirito umano. Conosciamo nuovi pellegrini, Margherita, che viene da Lecco, al suo primo giorno di cammino della sua vita; Raffaele e Michele, due ragazzi di Bergamo che fanno solo pochi giorni di cammino; Raffaele e Silvano, due signori di Como di 60 e 80 anni che camminano molti km al giorno, quasi più tecnologici di noi giovani, in cerca di abbandonare tutte le sicurezze materiali della vita; Gioia, una bella ragazza toscana che parte da qui per camminare qualche giorno, chissà, forse con noi; poi ritroviamo con grande felicità Luca, il ragazzo di Belluno e Daniela, la ragazza tedesca. Siamo tanti stasera e la cena è un momento bellissimo, facciamo un gran baccano, ma ridiamo di gusto e le discussioni si spostano continuamente da un argomento all’altro con facilità. In posti così si respira la vera essenza della Via Francigena, ci si dà un aiuto reciproco per cucinare e rassettare al termine, e le stelle poi si vedono magnificamente stasera. Liberi di sognare, ce ne andiamo tutti a letto. Spero che a qualcuno di voi la voglia di partire stia venendo, perché se ancora non siete convinti, sicuramente la tappa di domani vi lascerà a bocca aperta.

Con il naso rivolto verso le stelle.

D.

 

 

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